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FARACI racconta “ATLANTE UMANO SICILIANO”

PROGRAMMA

 

Un viaggio virtuale, grazie alla fotografia di Francesco Faraci.

“Atlante umano siciliano” è il resoconto di un viaggio che restituisce, attraverso l’incontro con i luoghi e le persone che li abitano, la geografia di una Sicilia come territorio di frontiera sospeso tra il reale e l’immaginario.

 

Primavera 2022, data in definizione

 

Vi accoglieremo sulla nostra piattaforma virtuale a partire dalle 20.45 e alle 21.00 inizieremo il nostro viaggio.

 

Atlante Umano Siciliano è vincitore del Primo Corigliano Fotografia Book Award ed è acquistabile sul sito della Casa Editrice Emuse.

 

Tre parole che insieme formano una frase, ma se messe in proprio ognuna di esse ha una sua identità precisa. Sicilia porta d’Europa, per qualcuno inizio di una nuova vita, punto d’approdo dalla vicina africa. Per altri, invece autoctoni è sguardo sul mondo, odora di radici. Terra infima e meravigliosa dove nulla è mai come appare. Per contingenza, greca illusione.

Atlante è viaggio, ma non importa il come, bensì il dove e il perché. Percorrendo una geografia dell’anima, mediterranea, fatta di sensazioni, di percezioni che sgorgano dalla terra nuda dopo la mietitura. Il vento, il cielo, le correnti marine, il sole, la luna e il sale sulla pelle. Tutto concorre a tracciare su una cartina immaginaria i segni del passaggio del viandante, che nulla ha con sé se non le ossa, nudo e aperto com’è di fronte alla sorpresa, al fato, al destino.

Umano perché terreno. Perché l’uomo, in fondo, è al centro della ricerca. La sua condizione di “moderno” in una terra che fatica ad evolversi e che quando lo fa, o ci prova, cede ogni volta un pezzo della sua atavica identità. Un lavoro sui contrasti, sugli opposti: vita\morte, caos\silenzio, gioia\tristezza, rassegnazione\riscatto. Paesi ormai semi abbandonati, dove chi parte non fa più ritorno e l’età di mezzo è ormai un’utopia. Rimangono i vecchi, le pietre delle case dalle porte e dalle finestre sbarrate con la scritta “Vendesi”, che raccontano di ciò che si è stato e di cosa sarà nel prossimo futuro. Dalla Sicilia si fugge, ma il territorio muore e nemmeno troppo lentamente. Si tratta di provare a salvare, a imprimere su carta quel che c’è. Il paradosso è che non mancano l’energia e nemmeno la poesia. Nell’eterna lotta fra andare e restare ho scelto di resistere e raccontare la terra in cui vivo, in controtendenza forse con la fotografia esotica che fa dell’altrove, il più lontano possibile da noi, un vessillo. Eppure, aprendo le porte di casa, spalancando le finestre metaforiche di noi stessi, quindi aprendosi, il mondo accoglie, chiede di raccontarne la storia. La vita, la morte, i sogni e le sconfitte.

Siciliano, dunque, per appartenenza non sempre fiera. Esserlo (siciliano) significa, oggi, mettersi in cammino, scavare a fondo nella terra sapendo che il mare, unico e definitivo confine, ha nella linea dell’orizzonte e nelle direzioni dei venti il suo unico limite. Tre parole per dire di un luogo di frontiera, dunque. La ricerca di una piccola America. Ispirato da Robert Frank e dal suo “The Americans” mi sono messo in viaggio, ecco il senso di questo lavoro che implorava di venire fuori.

 

 

Francesco Faraci, autore del progetto, guiderà il nostro viaggio.

Moderatori: Valentina Binda, responsabile di Karis, e Mirko Bonfanti, direttore di Discorsi Fotografici Magazine.

 

 

 

Il tour avverrà in diretta, per circa 60 minuti, in modalità webinar, con spazio finale per domande.

Per seguire la diretta basterà disporre di pc o tablet connessi stabilmente a internet.

La mattina stessa della diretta verrà inviato via mail il link per il collegamento alla stanza virtuale.

 

 

 

 

SERVIZI

 

Servizi inclusi

  • Visita guidata virtuale, in diretta, con l’autore del progetto, della durata di 60 minuti

 

La presente offerta è da ritenersi valida previa accettazione delle condizioni generali

TERMINE ISCRIZIONE E PAGAMENTI

 

QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 13.- fr / 12 €

 

I posti disponibili sono limitati, per consentire eventuali domande.

 

Potrete seguire la nostra diretta da pc o tablet, connessi a internet, facilmente e senza dover scaricare nessun programma.

Per una fruizione ottimale della visita si sconsiglia l’utilizzo dello smartphone.

La durata prevista è di circa 60 minuti e al termine ci sarà spazio per eventuali domande all’autore.

 

Iscrizioni scrivendo a info@karisevents.com

 

Eventuali rinunce dopo l’iscrizione e il saldo comporteranno la perdita dell’intera quota di iscrizione.

Karis non sarà responsabile di eventuali problemi tecnici o di connessione internet da parte dei partecipanti.

 

Francesco Faraci nasce a Palermo nel 1983. Dopo gli studi umanistici (Antropologia, Sociologia), nel 2013 trova nella fotografia il suo mezzo d’espressione e si forma attraverso le immagini dei grandi fotografi di scuola francese e americana (William Klein, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Robert Capa) cercando di rinnovare un linguaggio che altrimenti suonerebbe desueto. Si occupa di fotografia documentaria e reportage sociale. Al centro del suo lavoro c’è la sua terra, la Sicilia, della quale ama descriverne gli incroci culturali e i paradossi esistenziali (nascita e morte, gioia e violenza, la solitudine che si nasconde fra le pieghe della modernità) con un occhio particolare alle minoranze e ai minori che nascono, crescono e spesso si formano nelle zone disagiate e abbandonate della città, nelle periferie marginali. Per tali ragioni percorre in lungo e in largo le strade della sua terra e dei Paesi Mediterranei, raccontandone le storie attraverso progetti di lunga, media e breve durata.

Diversi suoi reportage sono stati pubblicati su riviste nazionali ed estere (Il Venerdì di Repubblica, La Repubblica, Il Manifesto, Time Magazine, Globe and Mail, The Guardian, VICE, Erodoto108) e ha preso parte a conferenze e seminari sulla realtà delle periferie della sua città. E’ anche videomaker e scrittore di romanzi, di racconti e di saggi che ruotano intorno alle sue radici e alla sua terra d’origine.

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